A tutti quei vecchi tromboni che si rincontrano nei salotti buoni, nei talk show, nelle redazioni dei giornali per darsi pacche sulle spalle e rievocare con nauseante quanto malcelato autocompiacimento nostalgico gli anni settanta, i sanpietrini, i collettivi, il sangue, le bombe, le Br, i cronisti gambizzati, Potop, LC, le sezioni del pci, Torino, la strage di Fontana, Pinelli-Calabresi e chi più ne ha più ne incolga...
ecco, a tutti questi gentili signori che ora siedono dietro i banchi del parlamento, nella peggiore delle ipotesi, o dietro le scrivanie direzionali dei giornali, o negli studi televisivi, o in altri detestabili plessi della cosiddetta civile società, vorremmo dire che non ne possiamo più delle loro conventicole tutte-ammiccamenti di sudati ricordi, delle loro rievocazioni fintogiornalistiche, delle loro false apostasie o dei genuini ribaltoni.
Non vediamo l'ora, noi, quelli di due generazioni dopo, che la loro mammutica epoca s'estingua, e nello spazio della memoria di questo incartato paese sia lasciato ossigeno ad altri problemi, altrettanto non recenti, ma i cui effetti scontiamo ancora adesso.
Insomma, quando vi leverete dai coglioni?
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2 commenti:
Non ricordo purtroppo la citazione a memoria ma Max Planck, un giorno disse che certe teorie fisiche non scompaiono dalla ricerca perché superate ma perché i loro sostenitori, ancor tali seppur ormai isolati, semplicemente muoiono. Era un'amara considerazione dello scienziato sul carattere dell'uomo.
Salvando ovviamente tutto ciò che è giusto salvare, il resto sparirà nella forma descritta da Planck: sta capitando per la seconda guerra mondiale e capiterà certo per gli anni 70.
Temo che Planck non conoscesse il mammutico sistema italiano, in cui, contro ogni legge dell'evoluzione,si torna indietro, anziché andare avanti...
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