mercoledì 28 marzo 2007

LETTERA A REPUBBLICA

Manca solo lei (lui?).
Attendiamo con ansia lettera a Rep
del trans flashato da Scarfone.

MOLLICA

Un mio collega
ha appena tacciato il blog di velleitarismi alla Panebianco.
Al simpatico epiteto di "Mollica" ha ritenuto opportuno aggiungere la lusinghiera locuzione di "piccoli editorialisti crescono".
Si accettano suggerimenti (se è possibile meno ingiuriosi)

FATTORE C

Anche stavolta è andata.
Effetti della potente portata del fattore "C" .
Anche se Turigliatto e Rossi, anche se Jannuzzi, anche se Casini, anche se i senatori a vita...
"Accidenti quanti se, cribbio", direbbe Bellintani...
ecchissenefrega dell'insufficienza politica, dei colloqui al Colle, dei rimpasti dell'ultimo minuto...
Fattore "C": veni, vidi, vici

martedì 27 marzo 2007

Milano, la cera della fiaccolata per la sicurezza fa cadere i motociclisti

http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/03_Marzo/27/cera_fiaccolata.shtml

CONOSCETE QUEST'UOMO?


MASTELLA VS WOODCOCK

Leggo una notizia inquietante. Sul Corriere di oggi, pagina 23.
"Csm pronto a trasferire da Potenza quattro magistrati".
Secondo il nuovo ordinamento giudiziario (la riforma Castelli, in parte validata da Mastella), "davanti a eventuali comportamenti attribuiti alla colpa del magistrato è la sezione disciplinare del Csm a dover intervenire su iniziativa del procuratore generale della cassazione o DEL GUARDASIGILLI (cioè Mastella)".
Ora, per farla semplice, qualcuno vorrebbe spostare il pm Woodcock da Potenza.
Ma a far scattare il trasferimento cautelare può essere il Ministro della Giustizia (una volta consegnato il report degli ispettori ministeriali del dr. Miller).
Quello stesso Mastella che rumors identificano come l'uomo sullo yacht con coca e travoni, di uno spezzone d'inchiesta. Ora, d'accordo che bisogna essere garantisti (e io non lo sono),
ma chi controlla il controllore?

DECRETO DI RIFINANZIAMENTO/2

Ancora una cosa sul decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero.
Mentre il provvedimento viene votato al Senato, in questo momento, mi sembrano tre le fondamentali contraddizioni su cui è scivolato il centro-destra (più destra, che centro).
Primo. Perché negare il voto al Senato a quello stesso decreto che è appena stato votato (anche da loro) alla Camera?
Due. Nella scorsa legislatura fu detto che il contingente italiano operava in regime e con intento di pace (in Iraq, soprattutto). Dunque fu votata una missione di pace. Ma se si chiede il potenziamento delle milizie, in ordine di numero e dotazioni (si dice "per difesa" e per "l'intervento di mutate condizioni interne al territorio in cui si opera"), se si esige un "ritocco" alle regole d'ingaggio e ai caveat previsti dall'Onu, la missione, vien da sè, di pace non si può più considerare. E, allora, perché votarla, se nel precedente governo si berciava che mai si sarebbe autorizzato il rifinanziamento di un contingente, inviato con l'intento di guerra ?
Tre. Se si vogliono i nostri militari nei territori sotto l'egida di Onu e Nato, perché bocciare col proprio voto l'intero decreto, condannando le milizie al ritiro dagli stessi territori?

RUTELLI INEDITO

Per una volta - incredibilmente - sono d'accordo con Rutellone nostro (anzi, vostro).
E pure con la Bindi, e - mi duole ammetterlo - la Melandri.
Dicevo, sono d'accordo con Rutellone che oggi, inaspettatamente, sul Family day ha detto:
"Chi ha una responsabilità governativa deve ascoltare le voci della piazza e non contribuire a formarle. Credo che i ministri non debbano andare a fare manifestazioni in piazza".
Ecco. L'aveva detto anche Cacciari, qualche settimana prima, a proposito del Corteo pro Dico a Roma.
L'avevo detto pure io, forse prima, a un mio collega che, evidentemente, non m'aveva preso granché sul serio (un po' come fa sempre).

MASTELLA & FAMILY

"Mastella, al Family Day portace Sircana".
Cartellone dell'Azione universitaria
e collettivo trans-lesbo-gay
la Sapienza di Roma

DECRETO DI RIFINANZIAMENTO

Centrodestra (e non solo) richiede a gran voce nuove regole d'ingaggio e un potenziamento degli armamenti delle nostre milizie in Afghanistan...
Ma non era una missione di pace?

lunedì 26 marzo 2007

SILVIA

Guardatela.
Questa ragazza ne farà di strada.
Altro che Melissa Theuriau!
http://tv.repubblica.it/home_page.php?ref=hphead1

GIORGIA

C'è questa donna che si chiama Giorgia. E' intelligente e appassionata, e originale e non banale come ce ne sono poche in giro. Io, una così, con quel senso dell'umorismo, intendo, e negli occhi tutto, non ne ho incontrate molte. Giorgia si fa un mazzo tanto e fa una vita che non le corrisponde. E con lei ne posso citare tante altre. Andrée, Marcella, Angelita, Sara, Francesca, Silvia, Miriam... Ragazze intelligenti, brave, che quando fanno una cosa la fanno bene. La vita attorno a loro, no. Molto più stupida. La vita attorno a loro non le premia.
Nonno Muster non sarebbe d'accordo.
Ecco, quando ci penso, a tutto questo vorrei staccare il tubo.

MASTROGIACOMO, GINO E LE CARAMELLE

D'accordo. Condoleeza è partita con la sua intemerata. E hanno seguito, a ruota, inglesi, olandesi tedeschi e un po'di malcontento generalizzato nelle segreterie occidentali. D'accordo. Gino Strada non sarà certo simpatico. D'accordo, è malato di protagonismo. D'accordo, ha voluto fuori dalle palle i servizi segreti italiani. Però, porca miseria, chi glielo ha chiesto di intervenire? Paperino?
E poi, diosanto, con cosa cazzo dovevano scambiarlo, questo giornalista, con un pacchetto di caramelle?

CLEMENTE & LELE

"Non ero io quello sullo yacht col trans e la cocaina".
Era quel gay del mio parrucchiere di Ceppaloni.
Clemente dixit

LETIZIA A MILANO

Oggi Letizia sfilerà alle 20 da Porta Venezia.
I comitati di quartiere da Palazzo Marino alle 17.30.
L'osservatorio di Milano da piazza della Scala alle 17.
Prima, in piazza duomo, una ragazza-manifesto mi ha consegnato un volantino su un corteo.
Peccato che non si capisca di quale diavolo di manifestazione si tratti.
Ma è possibile che se Letizia si vuole prendere una piazza, una sera, devono romperle i coglioni altre 18 associazioni di sinistra? Un appello: la piazza è pure loro. Lasciamogliela, per una sera, e non confondiamoci. Lasciamogli pure il family day. In fondo, il momento di gloria gay lo abbiamo già avuto. Ognuno si prenda la piazza sua. In giorni diversi. Il popolo suo, le sue bandiere, Non è meglio?