lunedì 16 luglio 2007
venerdì 13 luglio 2007
QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DER PD
Nel futuro PD c’è la corrente popolare guidata da Fioroni; c’è il listone riformista di Fassino (cosa poi s’intenda con quest’etichetta… sembra la foglia di fico applicabile a qualunque cosa, ormai); c’è l’area dissidenti e puristi del vero pd, Arturo Parisi e Bordon; c’è il manifesto degli innovatori di Rutelli, collegato alla candidatura di Veltroni, cui aderiscono Polito e Binetti, Bobba e Realacci, ma anche Chiamparino e Cacciari che però – nello stesso tempo – presentano un progetto politico per il nord, il manifesto federalista, con Cofferati, Errani, Bresso, Burlando, Penati…
Tutto questo mentre il "Professore" rassicura gli elettori del futuro leader del pd, in una lettera-appello sul suo sito, sulla non univocità della candidatura walteriana...
Insomma, l’unico sensato, in questo bailamme prolifico di correntismi, mi pare il presidente della Regione Friuli, Riccardo Illy che dice: “Sono e resterò indipendente”. E intanto rilancia una sua piattaforma per il Nord: riduzione dell’imposizione fiscale sull’impresa, potenziamento delle infrastrutture, liberalizzazioni di utilities e servizi pubblici, riforma previdenziale che non si occupi solo delle casse dell’inps... "A' RICCA'... FACCE SOGNA'!".
mercoledì 4 luglio 2007
LA UNO O LA DUE?
scegliete voi.
Busta numero uno: sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, Di Pietro vota contro;
busta numero due: se Di Pietro vota contro, Mastella si dimette....
La uno o la due?
La risposta, il 15 luglio...
lunedì 2 luglio 2007
GERARCHIA DELL'INDIGNAZIONE
Scrive Battista “Come non insospettirsi per il silenzio pressoché totale che accompagna la sorte di padre Giancarlo Bossi, il missionario rapito nelle Filippine il 10 giugno scorso dopo aver celebrato messa? Come non pensare alla logica spietata dei due pesi e due misure di fronte a questa clamorosa disparità di trattamento con altri sequestrati e altri rapimenti che hanno giustamente conquistato per giorni e giorni il centro dell' attenzione politica italiana?”.
Condivisibile lo sdegno di Magdi Allam per “il vergognoso silenzio” calato sulla vicenda. Applaudo anche alla manifestazione del 4 luglio a piazza Santi Apostoli a Roma, (con partecipazione bipartisan), se può concorrere, in qualche misura, a riparare a questo silenzio. Eppure un sequestrato in casa lo avevamo, altrettanto ignorato, se non di più. In ostaggio per otto mesi, schiacciato in un ricovero di qualche metro quadrato, nella campagna sarda.
Nessuna fiaccolata a livello nazionale per Titti Pinna, nessuna campagna mediatica, se non qualche sparuto appello (uno del Pontefice) e un rapporto del Sisde che lo dipingeva già morto. E poi quella notizia della sua liberazione (lo scorso maggio), in fondo al giornale (pag. 23 o giù di lì). Fuor d’ogni campanilismo, forse anche l’indignazione s'attaglia a una precisa gerarchia?