mi scoprivo - adagiamente e in stato subcosciente, nell'indecenza post-capitalistica del mio sofà intinellato, di fronte agli ottoni dei candidi battenti di "PORTA A PORTA", sorridenti nella loro abbacinante luminosità da video - mi scoprivo - dicevo - a condivider le pedisseque discettazioni dell'onorevole Castelli sul testo della Legge 189/02 sull'immigrazione, più plebealmente nota come "Bossi-Fini". Mi parevan sensate perfin le elucubrazioni fumose del deputato Gasparri sull'adozione di rocambolesche alternative, use a contrastare la bubbonica emergenza sicurezza esplosa sul territorio nazional-padano. Annuivo - cerebralmente - ("Sì, certo" - mi ripetevo) al làbaro leghista, sventolato sulle nostre teste terrorizzate, sui nostri cancelli sbarrati, sulle inferriate alle finestre, le ronde pseudo-volontaristiche, i volani antirom, gli sfollamenti coercitivi di accampamenti sinti. "Sì, certo", insistevo a persuadermi, dinnanzi a rutilanti proposte su supercommissaristraordinari, commissioni di consulenza armata, decreti emendati sul ruggir dell'epifania cronachistica e altri infernali apparecchi partoriti dalla bricconeria della sturmtruppen cisalpin-padana.
Insomma, mi convincevo, di fronte al fumoso farfugliar e agitarsi e guizzare e gesticolar dell'onorevole Di Pietro, che - per par suo - berciava d'improbabili proposte su braccialetti elettronici antistupro, disegni di legge abortiti, ripensamenti su provvedimenti d'indulto; mi convincevo, dunque, che la porzione sinistra del mio cervello - non quella deputata al raziocinio o alla propension alle arti belle - ma proprio la porzione SINISTRA del mio cervello stava subendo (inevitabilmente, inesorabilmente e contro la propria storia e il restante patrimonio di tessuti filati di cellule allerta) un inesorabile-inarrestabile-immarcescibile processo
DI LEGHIZZAZIONE PADANA.
Oddio! Che mi sta succedendo?